Le guardie zoofile dell’Oipa Brescia, in seguito ad una segnalazione, hanno sequestrato nel bresciano un allevamento con 41 cani di razza maltrattati. I cani, allevati per la vendita, erano detenuti in gabbie troppo piccole e sporche. All’interno della struttura, suddivisa in aree distinte di cui una destinata alla sala parto e una stalla dove era detenuta la maggior parte dei cani, sono stati trovati 5 carlini, 4 maltesi, 6 chihuahua, 8 pinscher, 1 cocker, 2 pastori tedeschi, 3 barboni, 1 volpino, 4 beagle, 2 yorkshire, 4 bassotti, 1 border collie.
L’ambiente fatiscente della stalla, privo di riscaldamento, era saturo di nauseabonde esalazioni di feci e i 24 cani all’interno erano rinchiusi in box artigianali troppo piccoli per il numero di esemplari che ospitavano, privi di cuccia e ciotola dell’acqua, senza isolamento dal pavimento che risultava intriso di urina e feci. I box erano separati da reti metalliche arrugginite con numerosi spuntoni e in alcuni casi la chiusura era assicurata solo da filo di ferro e spago. Nella sala parto, in box che impedivano la visuale laterale realizzati con materiale di recupero e rete metallica ormai datata, erano invece tenute le fattrici con i cuccioli in allattamento. I restanti esemplari erano detenuti in vari box, tutti sottodimensionati rispetto al numero di cani contenuti, e in condizioni igieniche pessime.
Il veterinario intervenuto sul posto ha riscontrato in alcuni cani segni di maltrattamenti fisici, come zoppia, e psicologici, come profondo stato di stress, scialorrea, e paura. Quello che doveva essere un semplice controllo amministrativo sullo stato di benessere degli animali, si è rivelato un vero e proprio salvataggio. Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Brescia, Roberta Amadeo, vista la situazione, ha dato disposizione di procedere con il sequestro probatorio della struttura e degli animali. Il proprietario è stato denunciato per maltrattamento di animali e condizioni di detenzione produttive di gravi sofferenze. Su iniziativa dello stesso Pm e con convalida del Gip, il sequestro è stato mutato in preventivo.
Tutti i cani sono stati prontamente trasferiti in strutture adeguate e sottoposti ad ulteriori esami clinici.
“Lo scenario che ci siamo trovati davanti comunicava in modo inequivocabile l’obiettivo di questo allevamento: lucrare sugli animali per ottenere il massimo guadagno. Vendere e comprare la vita di esseri senzienti, dice Anna Corsini, Coordinatore delle Guardie Zoofile Oipa Brescia, è eticamente inaccettabile, ancor più se dietro all’apparenza dell’allevamento patinato si cela il maltrattamento”.